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sabato 21 marzo 2015

Gasparri, cinguettatore seriale

Gasparri, cinguettatore seriale, parla di twitter e della sua filosofia di vita.

Intervistatore: Lei è un patito di Twitter, praticamente i suoi follower coi i suoi tweet avrebbero di che leggere per tutta la giornata. Ma li scrive tutti lei o si avvale di qualche collaboratore?
Gasparri: Sì, ho un paio di stagisti che lavorano per me.
I: Veramente? 
G (sorridendo): Ma certo che no! Sto scherzando. Certo che li scrivo io, dal primo all’ultimo. Non si capisce che sono farina del mio sacco?
I: Sì, questo è vero, il suo stile è inconfondibile.
G: Grazie, è quello che mi dicono tutti.
I: Certe volte però, vorrà ammetterlo, si lascia andare ad affermazioni un po’ sopra le righe.
G: Non so a quali episodi si riferisca, di solito mi limito all’analisi dei fatti.
I: Ha dato della cicciona a una ragazza che l’aveva criticato, per esempio.
G: Beh, mica era magra.



I: Ma che significa?! Da un politico ci si attende che la sua condotta sia di esempio ai cittadini.
G: Dice bene, da un politico. Il fatto è che io fondamentalmente non mi ritengo un politico, ma piuttosto un uomo d’azione. Per me l’azione viene prima di ogni cosa?
I: Che vuol dire prima di ogni cosa?
G: Ogni cosa. Dica la prima cosa che le viene in mente.
I: Che so… il pensiero.
G: Ecco, l’azione viene prima anche del pensiero?
I: Interessante…
G: Io sono uno, lo dico con orgoglio, che non ha mai perso un’occasione per stare zitto.
I: Perché lo dice con orgoglio?
G: È la mia filosofia di vita. Io sono orgoglioso a prescindere.
I: Ma orgoglioso di cosa?
G: Di tutto.
I: Quindi non le capita mai di provare, per esempio, un sentimento di leggera vergogna per essersi lasciato andare?
G: Mai e poi mai, essendo orgoglioso di tutto il problema della vergogna l’ho risolto alla radice.
I: Interessante, francamente non pensavo avesse tutte queste idee.
G: E si sbagliava. Di idee ne ho così tante che presto twitter non mi basterà più. Ci vorrà un altro social network pensato apposta per me.
I: Ah, ah... divertente. Mi dica una definizione di questi suoi compagni di viaggio: Fini, Storace, Berlusconi.
G: Un grande politico, un grande uomo, un grande stronzo… no, mi scusi, la domanda la doveva porre in maniera diversa.
I: Perché diversa?
G: Doveva dire i nomi in un ordine diverso per farli combaciare con la mia risposta.
I: Ma poteva invertire lei l’ordine degli aggettivi.
G: No, io sono contrario a ogni inversione. Di conseguenza è lei che ha sbagliato la domanda.
I: Mi viene in mente adesso che lei usa spesso l’aggettivo demenziale. Ha qualche spiegazione?
G: Ma, scusi, lei in quale altro modo definirebbe ciò che le sta di fronte?
I: Sì, ha ragione, demenziale è la parola giusta.

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Joe Formaggio

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