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lunedì 17 agosto 2015

Anna Maria Furlan, sindacalista professionista

Il segretario della Cisl parla di comportamenti degni e indegni, del segnale dato da Bonanni e da altri sindacalisti della Cisl e delle forme estreme di protesta alle quali il sindacato è pronto a ricorrere per tutelare i diritti dei lavoratori.
Intervistatore: Fausto Scardolla, un anziano sindacalista della Cisl, ha denunciato lo scandalo dei megastipendi nel sindacato. Cosa ne pensa lei che della Cisl è il segretario generale?
Furlan: Un episodio increscioso.
I: La denuncia o i megastipendi?
F: La denuncia, certo, le sembra una bella cosa mettere in piazza i fatti interni del sindacato?
I: Non sarà una bella cosa, ma mi sembra ancor meno bello che un sindacalista guadagni più del presidente degli Stati Uniti.
F: Ma, mi scusi, dove sta scritto che il presidente degli Stati Uniti debba essere più pagato di un sindacalista della Cisl?
I: In effetti, non sta scritto da nessuna parte, ma forse bisognerebbe, come ha detto lo stesso Scardolla, che un sindacalista si ricordasse da dove vengono i soldi che mette in tasca?
F: Da dove vengono?
I: Come da dove vengono?! Dai lavoratori che versano la quota, gente che magari a mille euro al mese non ci arriva nemmeno.
F: Infatti noi ci battiamo proprio per aumentare le retribuzioni dei lavoratori.
I: Sì, ma intanto le sole retribuzioni che aumentano sono le vostre.
F: Questo è più logico di quel che potrebbe sembrare di primo acchito. Noi non abbiamo una controparte con cui misurarci, voglio dire, non abbiamo difficoltà a far valere le nostre rivendicazioni visto che siamo noi stessi la controparte.
I: Sì, questo si era capito. Alla fine, comunque, lei e la direzione della Cisl avete chiesto l’espulsione del vostro iscritto per comportamento indegno. Non mi sembra l’epilogo che le persone oneste si attendevano.
F: A me invece sembra il provvedimento più giusto.
I: Allora quale avrebbe dovuto essere, a suo avviso, il comportamento degno?
F: Non nuocere all’immagine del sindacato.
I: Ma forse all’immagine del sindacato nuocciono di più queste notizie, non crede?
F: Infatti, ma solo se c’è qualcuno che le diffonde. Conosce il detto occhio non vede cuore non duole?
I: Sì, lo conosco, anche se in questo caso mi sembra un po’ inopportuno. L’etica dove la mettiamo?
F: Bah, adesso non mi tiri in ballo l’etica in piena estate, siamo accerchiati ormai dall’etica, non se ne può più, le pare possibile che con questo caldo dobbiamo pure pensare all’etica?!

I: Veramente non ne farei una questione climatica, comunque, alla fine, se ben capisco, Bonanni, che si è aumentato lo stipendio prima di andarsene in pensione, secondo lei ha fatto bene?
F: Onestamente non mi sento di dire che abbia fatto male. In un certo senso ha difeso la dignità del lavoratore.
I: Più che del lavoratore, direi di un lavoratore, cioè lui stesso.
F: Questa, se mi permette, è una visione un po’ riduttiva, e anche un pochino tendenziosa.
I: Mi potrebbe spiegare il perché?
F: Volentieri. Nel suo piccolo Bonanni ha dato un esempio di quelle che dovrebbero essere le giuste retribuzioni nel mondo del lavoro. La gente è stanca di persone brave solo a parlare, vuole vedere persone che diano il buon esempio.
I: Beh, questo genere di buoni esempi sono bravi tutti a darli.
F: Non creda che sia così facile, Bonanni ci ha messo la faccia, e non è da tutti.
I: Veramente a me sembra che ci abbia messo il portafogli, nel senso di rimpinguarlo.
F: Se pensa di liquidare la logica del mio discorso con le battutine rende un cattivo servizio alla sua attività.
I: Il fatto è che la sua logica mi pare un tantino sui generis.
F: La logica è logica, c’è poco da fare, noi ci aumentiamo lo stipendio per dare un segnale in un mercato del lavoro stagnante, per indicare al governo la strada da seguire.
I: Non teme invece che il segnale si traduca nell’offrire a Renzi un’occasione per proseguire nella sua offensiva volta a ridimensionare il ruolo del sindacato?
F: A questo proposito sappia il premier, come chiunque altro coltivi tali disegni, che noi non ci faremo intimorire e reagiremo compatti per tutelare i nostri diritti.
I: Avete in mente nuove iniziative?
F: Tutte quelle che si renderanno necessarie, siamo anche pronti a forme di protesta estreme.
I. Per esempio?
F: Aumentarci ulteriormente lo stipendio in massa.

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