La senatrice Taverna risponde sul
suo video antieuro, sull’Europa e sull’essere oltre.
Intervistatore: La cosa che più mi
ha colpito nel suo video, glielo confesso, è che lei conosca Walt Withman.
Taverna: Walt chi?
I: L’autore del libro che il
protagonista dona alla sua fidanzata mentre sono al bar.
T: No, veramente di questo non sono
al corrente, non mi sono occupata dei dettagli tecnici, ma solo
dell’impostazione generale.
I: Ah, ecco. Alla luce delle
reazioni che il suo spot ha provocato, non le sembra che si possa prendere a
emblema della vostra incapacità di farvi capire?
T: No, per niente. Non siamo noi che
non ci facciamo capire, è la gente che non capisce.
I: Questo però è un bel problema,
che del resto già altre forze politiche si sono trovate ad affrontare. Come
farete allora, voi del M5S, a ottenere i consensi di queste persone?
T: La gente deve sforzarsi di più,
deve cercare di capire. Non c’è altra soluzione.
I: Ammetterà comunque che in due
minuti e mezzo di filmato siete riusciti a infilare un numero non indifferente
di gaffe?
T: Se si riferisce alla colonna
sonora, le dico che a me non piaceva nemmeno. Personalmente avrei preferito
qualcosa di più orecchiabile, tipo “mille lire al mese”, ma secondo gli altri
poteva generare qualche equivoco.
I: Non solo la colonna sonora. Il
cameriere che non rilascia la ricevuta fiscale, di questi tempi specialmente, è
sembrato uno spot a favore dell’evasione fiscale.
T: A questo veramente nessuno ci
aveva pensato.
I: E anche la regia non è sembrata
il massimo. Con l’inquadratura di quegli stivali che sembra il prologo di una
scena horror e... se mi passa la battuta, effettivamente lo è.
T: La battuta non mi fa ridere.
Quanto al regista, non è un professionista, di lavoro fa il meccanico e non ci
è costato nulla.
I: Veniamo un po’ alla sostanza
della questione. A molti è sembrato di essersi persi qualche passaggio. Fino
alle elezioni europee il M5S non era né a favore né contro l’euro. Quand’è che
è diventato antieuro?
T: Io non sto col taccuino in mano
ad annotare l’evoluzione della nostra linea politica e non sono in contatto con
lo staff. Ma a un certo punto il dibattito all’interno del Movimento ha
mostrato che il sentimento prelavente tra noi era quello di uscire dall’euro.
I: Beh, allora il passaggio che ci
siamo persi è proprio questo dibattito. Ai più è sembrato che non ci sia stato
alcun dibattito e che piuttosto sia stato Grillo a dettare questa nuova linea
dall’oggi al domani.
T: Grillo si limita a dare voce a
ciò che avviene nei vari meet-up, non
è il vecchio tipo di leader politico ma un megafono.
I: Lasciamo stare la questione del megafono,
della quale si è già parlato a sufficienza... Voi non credete solo nella moneta
unica o non credete nemmeno nel progetto di un’Europa unita?
T: Il progetto di un’Europa unita,
caro il mio intervistatore, non ha futuro. L’Europa, come disse Napoleone, è solo
un’entità geografica.
I: Veramente era Metternich, e non
si riferiva all’Europa ma all’Italia.
T: E che mi vuole significare?
Perché l’ha detto questo signore, non può averlo detto pure Napoleone? Lei per
caso ha vissuto in compagnia di Napoleone e ha sentito tutto quello che ha
detto nella sua vita?
I: Io non ho vissuto con Napoleone, ma
in questo modo si può citare chiunque, tanto tutti hanno detto tutto.
T: Bravo, tutti hanno detto tutto.
I: Ma mi tolga una curiosità. Qual è
il suo orientamento politico? Voglio dire, prima di essere per così dire
fulminata sulla via di Sant’Ilario, per chi votava?
T: Io ho votato per tutti i partiti,
quindi non ero né di destra né di sinistra, ero oltre. Ma non lo sapevo. Solo
quando Grillo ha enunciato questo concetto me ne sono resa conto.
I: Un’altra questione sulla quale
all’interno del M5S non sembra esserci una perfetta unità d’intenti è
l’immigrazione. Qual è la sua posizione al riguardo?
T: Io non sono contraria
all’immigrazione in generale, sono contraria all’immigrazione in Italia.
I: E cosa ha pensato allora dei suoi
colleghi che avevano proposto la norma sullo jus soli?
T: Che avevano commesso un errore,
ma fortunatamente Grillo li ha corretti.
I: Ciò che lei dice però da ragione
a coloro che sostengono che nei fatti l’uno vale uno non significa niente.
T: Io non la vedo così.
I: E allora come la vede?
T: C’è uno che sbaglia e uno che
corregge, ma sempre di uno si tratta.
I: Vabbe’, ho capito che la sua
fedeltà a Grillo è a prova di bomba e quindi non insisto. Ma, volendo essere concreti, quale idea di Italia viene fuori da
questa linea politica?
T: Glielo dico subito. Un paese ben recintato
nel quale nessuno possa entrare e nel quale ci sia ricchezza e posto a
sufficienza per chi ci abita. Noi vogliamo un’Italia come la villa di Beppe.
ALTRE INTERVISTE
Carlo Sibilia
L'avvocato di Grillo
Sara Virgulti
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