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martedì 12 gennaio 2016

Luigi Di Maio, leader in pectore

Il vicepresidente della Camera parla dei suoi rapporti con Grillo, delle insinuazioni sul suo crescente potere personale e spiega il senso della sua dichiarazione sul caso Quarto.
Intervistatore: Vorrei partire da un episodio risalente a un anno addietro, ma emblematico. Quando ci fu la famigerata assenza in massa dei vigili di Roma, lei definì deplorevole la loro condotta, ma subito dopo Grillo si pronunciò in loro favore.
Di Maio: Una certa dialettica ci può stare.
I: Ma lei prontamente modificò le sue affermazioni.
D: Alla fine bisogna pur trovare una sintesi.
I: Cioè il pensiero di Grillo.
D: Non vedo altre sintesi possibili all’interno del M5S.
I: Lei dunque si riconosce sempre nelle affermazioni di Grillo, in qualunque direzione esse vadano. Non le succede mai di essere in disaccordo con lui?
D: No, mai.
I: Ma pensa che un’ipotesi del genere rientri almeno nel novero delle cose possibili?
D: Francamente direi di no, potrei essere in disaccordo con me stesso, ma non con lui.
I: Mettiamo, ragionando per assurdo, che domani Grillo diventi sostenitore del sistema tolemaico, lei cosa fa?
D: Bella domanda. Penso che dovrei rifletterci.
I: Ah, dovrebbe rifletterci?
D: In politica la riflessione è sempre fondamentale.
I: Anche nell’esempio che le ho fatto? Voglio dire, anche nel caso di un’affermazione che va contro una verità evidente, conclamata?
D: In politica non esistono verità evidenti e conclamate.
I: E quindi?
D: Ma, scusi, mi  risponda lei a una domanda. Chi sono io?
I: Il vicepresidente della Camera, in quota M5S.


D: No, voglio dire, chi sono io prima di essere il vicepresidente della Camera?
I: Non lo so, me lo dica lei.
D: Io, come tutti i miei compagni, sono un miracolato della politica. E sa che è l’artefice di questo miracolo?
I: Grillo, immagino.
D: Esatto. Dunque, è concepibile che il miracolato si stacchi da colui che ha compiuto il miracolo? Lei si immagina uno che dopo che san Gennaro gli ha fatto la grazia se ne vada poi in giro dicendo: sono guarito da solo?
I: Veramente mi pare che col suo esempio ci allontaniamo un po’ dalla politica. Comunque non me l’immagino.
D: Ecco, non mi immagino neanch’io di essere in disaccordo con Grillo. Per cui penso che dopo averci riflettuto diventerei sostenitore della teoria tolemaica anch’io.
I: Non le verrebbe alcun dubbio?
D: Se mi venissero dei dubbi, li terrei per me. Ma nei fatti sarei un sostenitore convinto del sistema tolemaico.
I: Capisco. Qualcosa di simile è successo con la televisione. Fin quando andare in tv era vietato, lei e i suoi colleghi vi siete schierati con Grillo che espelleva quelli che avevano osato presentarsi. Adesso, però, ci andate praticamente tutte le sere.
D: Beh, è chiaro che man mano che aumenta la nostra esperienza politica capiamo se e quanto uno strumento possa essere utile.
I: Cioè, Grillo capisce.
D: Certo, è ovvio, Grillo. Dico capiamo per modo di dire, ma è ovvio che è Grillo a capire.
I: Ultimamente sono circolate delle voci secondo cui lei starebbe lavorando per creare una sua corrente autonoma all’interno del  movimento. C’è qualcosa di vero?
D: Non mi sembra nemmeno il caso di rispondere a questa domanda, chi mi conosce sa che di autonomo da Grillo non organizzerei nemmeno una partita di calcetto.
I: Quindi non è vero che lei e Di Battista volete impadronirvi del movimento?
D: Guardi, è un’idea talmente assurda che mi viene da ridere. Impadronirci del movimento?! E per andarcene dove, da soli, io e lui?
I: Di dove possiate andare non ho alcuna idea.
D: Si figuri io! Ascolti, detto nel modo più chiaro possibile. Se fosse possibile io vorrei essere ancor più vicino a Grillo, dicono che parlo come se fossi il suo clone, ma vorrei essere di più, se potessi vorrei essere il gemello siamese di Grillo, essere attaccato a lui alla spalla o a un fianco in modo da poter essere un tutt’uno con la sua volontà e di non correre nemmeno il rischio di poter pensare nemmeno per sbaglio una cosa che non sia perfettamente uguale a quella che ha pensato lui.
I: Adesso capisco la sua dichiarazione in occasione del caso della sindaca di Quarto, che ha messo una pietra tombale su ogni illusione di democrazia all'interno del M5S, "Grillo dà il simbolo, Grillo lo ritira".
D: E' così, il militante propone, Dio dispone.
I: Le faccio notare che ha commesso un piccolo lapsus, ha detto Dio anziché Grillo?
D: No, nessun lapsus. Il fatto che il ministero dello Sviluppo economico abbia rigettato la sua richiesta di registrazione del marchio Dio non dimostra che non lo sia.

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