...

...

lunedì 12 gennaio 2015

Vito Crimi, senatore e personaggio

Il senatore Vito Crimi parla di onestà, dei criteri di selezione dei portavoce del M5S e della sua strana tendenza ad appisolarsi.

Intervistatore: La domanda con la quale vorrei cominciare questa intervista possibile è la seguente: sembra che di lei si ricordino solo le gaffes, come mai?
Crimi: Immagino che lei si aspetta che io le risponda che si tratta di un complotto.
I: Veramente non mi aspetto niente.
C: Ah, quand’è così, le dico che non voglio usare il termine complotto, però è fuori discussione che ci sia un disegno della stampa volto a mettermi in cattiva luce.
I: Quindi una specie di complotto?
C: Diciamo di sì.
I: Ma a quale stampa si riferisce?
C: Perché c’è differenza secondo lei tra un giornale e laltro? Stanno tutti lì ad eseguire gli ordini dei poteri forti.
I: Quindi, se ho ben capito, tra gli ordini che i poteri forti impartiscono ai giornali vi sarebbe anche quello di metterla alla berlina?
C: Non vedo altre spiegazioni.
I: Tuttavia, vorrà ammettere che anche lei ci ha messo del suo. Una delle sue prime dichiarazioni pubbliche, alluscita dal colloquio con Napolitano, è stata: lo abbiamo tenuto sveglio. Detta da lei che ha meno della metà degli anni del presidente e che poi abbiamo visto dormire in ogni luogo possibile e in tutte le posture immaginabili, presta il fianco a qualche battuta. Non crede?
C: In quel caso, lo riconosco, avrei potuto essere più misurato.
I: O più sveglio dopo.
C: Certamente.
I: Ma qual è lorigine di questa sua tendenza ad appisolarsi dove le capita prima?
C: In tutta onestà, ho una digestione un po faticosa e la cucina romana non mi giova.
I: Se non altro, lonestà le fa onore.
C: Lonestà andrà di moda.
I: Ecco, a proposito di onestà. Lei, come del resto molti suoi colleghi, oltre a non avere alcuna esperienza in campo amministrativo non ha nemmeno particolari competenze in materie specifiche. La domanda che molti si pongono è questa: può bastare lonestà per fare un buon politico?
C: Assolutamente sì.
I: Dunque, anche lei, rappresentante di una forza politica alternativa al sistema, finisce col dar ragione ai politici di professione?
C: In che senso?
I: Nel senso che il criterio che vale per tutte i settori, cioè dimostrare di possedere delle competenze, non vale mai per la politica. Faccio un esempio, quando lei sale su un aereo si aspetta che il pilota sia bravo o le basta che sia onesto?
C: Ovviamente mi aspetto anche che sia bravo.
I: E se deve scegliere tra le due qualità?
C (sorridendo e dopo aver riflettuto un po): Beh, diciamo che in questo caso lonestà acquista per me un valore secondario. Sì, decisamente secondario.
I: Ecco, perché per la politica questo non vale? Come si troveranno i migliori, se non è richiesto alcun requisito a parte lonestà?
C: Diciamo che io posso risponderle per quanto riguarda la mia persona. Essendo onesto ma non avendo, come giustamente ha detto, alcuna particolare competenza, le rispondo che per me basta lonestà.
I: Ma la mia domanda non riguarda il cittadino Crimi, bensì i criteri di selezione, non crede che lascino a desiderare?
C.: Grillo non si è ancora pronunciato sulla questione.
I.: Ma lei cosa ne pensa?
C.: Sì e no.
I.: Non capisco che significa la sua risposta, o è sì o è no.
C.: Significa sì se Grillo dirà sì, significa no se Grillo dirà no.
I.: Ma, scusi, non le sembra di dare in questo modo una delega in bianco?
C.: Guardi, se Grillo ci ha portati fin qui io credo sia giusto dargli piena fiducia su tutto.
I.: Se la mettiamo su questo piano, c’è stato pure chi ci aveva portati fino in Abissinia.
C.: Se si riferisce alle sue vacanze a Malindi, le dico subito che non ho intenzione di parlarne perché ognuno è libero di andare in vacanza dove vuole.
I.: No, veramente non mi riferivo alle vacanze di Grillo, ma comunque penso possa bastare così.

Nessun commento:

Posta un commento