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giovedì 11 dicembre 2014

Il farmacista di Belpasso

Il farmacista di Belpasso ed ex consigliere del PD parla del valore dell'amicizia e del mistero delle 111 tessere acquistate.
L’intervistatore: Cominciamo col dire che non siamo proprio in un periodo nel quale le tessere del pd vanno a ruba.
Il farmacista di Belpasso sorride.
I: Lei invece è assurto agli onori della cronaca per averne comprate un bel po’, 111 per essere precisi. Notorietà peraltro rinnovata dal selfie col presidente del consiglio Renzi...
F: ...perfettamente riuscito.
I: Non lo metto in dubbio. Ammetterà comunque che l’episodio sia, diciamo così, in controtendenza, voglio dire le 111 tessere, non il selfie.
F: Sì, stando agli ultimi dati circolati, si può dire così.
I: Ammetterà pure che tali operazioni possono generare il sospetto di manovre sottobanco.
F: No, non nel mio caso. Come ho già detto, tutto è stato fatto alla luce del sole e i pagamenti regolarmente effettuati.
I: Una militante del suo partito ha però dichiarato che quella di comprare grossi quantitativi di tessere è una prassi piuttosto diffusa qui in Sicilia per ottenere il controllo del partito.
F: Quello che succede negli altri paesi non lo so, io abito qui a Belpasso.
I: Ma lei in sostanza che se ne fa di tutte queste tessere?
F: Sono per amici che, sapendo della mia militanza, mi hanno, diciamo così, dato questa commissione.
I: 110 amici?
F: Sì, ho molti amici, magari ci sarà in mezzo qualche amico di amici.
I: E il segretario locale non se l’è presa a male per essere stato scavalcato?
F: No, è un amico.
I: Nel senso che è tra quelli che l’hanno delegata a fare la tessera?
F: No, lui la tessera se l’è fatta sa solo. Amico nel senso di amico.
I: Beh, farà piacere agli elettori del PD sapere che almeno nel suo paese regni questo clima di amicizia.
F: Per noi l’amicizia viene prima di tutto.
I: Dopodiché, però, sua madre si è ritrovata delegata all’assemblea nazionale del partito?
F: Sempre alla luce del sole.
I: Alla luce del sole, ma grazie alle sue tessere.

F: Ho come l’impressione che lei voglia farmi dire qualcosa che non voglio dire.
I: Un’intervista serve a questo.
F: Allora permetta anche a me di farle una domanda.
I: Prego.
F: Mettiamo pure che io abbia comprato queste tessere per far contenta la mia mamma che aveva tanto desiderio di andare all’assemblea nazionale del PD, ammettiamolo pure, lei se la sentirebbe di sanzionare uno che si è adoperato soltanto per far contenta la sua mamma?
I: Io non ho alcun ruolo che mi autorizzi a somministrare sanzioni. La domanda più corretta semmai sarebbe: lei, se fosse il segretario del PD, se la sentirebbe ecc.
F: Esattamente.
I: Non lo so, forse suggerirei altri modi di far felici i genitori.


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